Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...

martedì 19 gennaio 2010

Craxi: strampalerie politiche e strampalerie sociali

Sinceramente non mi piace parlare di politica, perché è un po' come la religione: ognuno c'ha la sua ed ognuno crede di avere l'assoluta conoscenza della verità.
Dopo un solo anno di Filosofia all'Università "La Sapienza" di Roma compresi alcune verità fondamentali per la mia vita (non per la vita degli altri... e che cavolo! S'arrangiassero un po' per conto loro gli altri!!!):
  1. Nessuno ha l'assoluta conoscenza della verità;
  2. Non esiste una sola verità;
  3. La morale dipende dalla società e dall'epoca in cui si vive;
  4. L'Università non faceva per me... meglio lavorare...
Compresi questi assoluti filosofici e stabilito che avrei fatto meglio a far risparmiare ai miei genitori i soldi delle tasse universitarie, mi sono avvicinato al mondo del lavoro e dopo qualche tribolazione, qualche sfruttamento, il giusto numero di lavori non pagati, mal pagati e mal amministrati, dopo i giusti interrogativi sulla crudeltà degli impiegati comunali, provinciali, regionali, statali e parastatali, sull'assicuratore e sul direttore della banca (categorie lavorative tutte accomunabili ai gestori di club sado-maso) mi porsi alcuni giusti dubbi su quanto siamo normali noi italiani.

Come dice er sor Tonino, "che c'azzecca co' Cracsi"? Bella domanda: tutto e niente.

Dieci anni fa morì questo signore, tale Benedetto, detto Bettino, Craxi: vista la mia giovane età ne so relativamente poco. Come lettore della storia italiana tramite l'opera di Montanelli, ne so quasi solo i mali e, ma solo tra le righe, qualche bene. So che ha fatto cose giuste, cose sbagliate e cose opinabili. Il cognome con la "x" non è cosa strana (Nino Bixio pure la teneva...); la mania tutta sessantottina di usare per nome di battaglia un altro nome proprio, di carbonara memoria, non è cosa curiosa (Marco Pannella all'anagrafe fa di nome Giacinto... e non malignate!).

Era un politico, fu per una volta Presidente del Consiglio e prima di D'Alema fu il capo del governo più a sinistra che abbiamo avuto in questo paese. Fece la voce grossa durante la crisi della nave Achille Lauro con gli Americani di Reagan. Fu l'unico a fare la voce grossa con gli Americani in tutta la storia della Repubblica. Ci diede (oppure la diede al suo proprietario, dipende dalle interpretazione) una serie di canali TV a copertura nazionali privati come avviene in molte altre nazioni del mondo (come piccolo estimatore di cartoni animati, ringrazio). Venne dimostrano in un tribunale che s'intasco una parte dei soldi che intascava di straforo per il PSI e non ci pagava sopra le tasse.

Vabbé... ha rubato, ma se proprio vogliamo dirla tutta non ha rubato più degli altri, non ha pagato le tasse, ma francamente 'sta storia dell'evasione è una mezza bufala se si tiene conto che l'Agenzia delle Entrate concede ad alcune società di pagare le tasse con anni di ritardo (provateci voi a pagare le tasse in ritardo di più di tre mesi!!!): me dovrebbero spiegà perché le squadre di serie A con i miliardi di euro che macinano possono avere dilazioni anche di 7 anni...

In somma, Craxi intascò e poi scappò e morì in Tunisia dopo anni di auto-esilio; venne condannato in contumacia ed oggi viene additato da quasi tutti come il demonio che portò alla rovina l'Italia.

Al di là che non rubò più di altri, c'è da dire che di quest'uomo si parla peggio che se avesse commesso una strage: francamente non mi risulta che abbia mai ammazzato nessuno eppure lo si tratta peggio di mafiosi che hanno sulla coscienza decine di morti.

Oggi in Senato ne commemorano la morte. Curioso il comportamento del IDV che oggi ha deposto una corona di fiori sulla tomba di Giuseppe Alfano: giustissimo gesto, sempre e comunque, e liberissimi di criticare la scelta del Governo e di Schifani (anche a me sembra comunque un po' azzardato fare una cosa del genere, ma ormai la classe politca si è abituata a distrarci con queste ideone da rotocalco scandalistico... Amen...), ma anche Tonino e compagni mi sembrano un po' esagerati: con il loro gesto e con quanto dicono paragonano Craxi a Giuseppe Gullotti, l'Avvocaticchio, boss della Mafia che fece ammazzare il povero Peppe Alfano. Ma il primo, a differenza del secondo, non ha fatto esplodere tre colpi di pistola contro un giornalista, ne ha mai ammazzato con le sue mani nessuno. S'è intascato soldi pubblici... non è però come commettere una omicidio o una strage.

In fin dei conti noi italiani lo sappiamo bene cosa si fa coi soldi pubblici, lecitamente ed illecitamente, e francamente anche la gestione lecita di quel denaro è schifosa quanto rubarselo senza troppi problemi. La nostra burocrazia non la dobbiamo solo a Craxi, ma a tutti i politici, compresi gli ultimi arrivati (Prodi, Berlusconi, D'Alema e gregari), che hanno governato l'Italia: la classe politica repubblicana ha risolto per decenni i problemi di disoccupazione nazionali con assunzioni nel comparto pubblico ed oggi ci troviamo con una massa impressionante di stipendi da dover pagare a personale che di fatto sta lì per creare ritardi, problemi e muri burocratici di ogni sorta (simbolo del loro personale potere sui comuni mortali). Ad essi lo Stato aggiunge i cassaintegrati, i pensionati ed i super-dirigenti.

I primi sono il frutto di un bel compromesso tra sindacati e datori di lavoro col beneplacido politico; i secondi prima o poi i soldi che hanno lasciato in trent'anni in deposito per quando sarebbero diventati vecchi li vogliono pure rivedere (sono soldi loro ed hanno ragione); i terzi si potrebbe pure pagarli 2.000 i 3.ooo euro al mese, tanto di più non valgono, ed invece vengono strapagati.

Ecco... Craxi era tra quelli che si è rubato i soldi che dovevano finanziare i partiti politici; altri hanno intascato somme analoghe da nazioni estere formalmente nemiche della nostra patria e quindi erano dei traditori; altri ancora hanno fatto la cresta su i lavori pubblici che facevano realizzare. Il nepotismo si sprecò e gli sfruttamenti anche: eppure questi ultimi due mali esistono ancora oggi e nessuno dice niente. Neanche Tonino dice molto in tal proposito.

A dire il vero, Tonino, preferirei che, invece di occuparti di quanto sia immorale commemorare Craxi, anziché osannare chi lancia oggetti contro il Presidente del Consiglio, ti occupassi un po' di più di chi e come s'incassa i soldi pubblici... magari iniziando dall'ambiente da cui provieni, la Magistratura, visto che non credo proprio che il Terzo Potere sia immune dai mali dell'Italia per un motivo mi pare inconfutabile: i magistrati sono esseri umani e, per giunta, sono esseri umani italiani.
Immagino il fancazzismo, l'assenteismo, il nepotismo, l'ignoranza nella materia del contendere e la sempre più bislacca idea che l'opinione personale di un giudice sia prova dibattimentale.
In fin dei conti cos'è un magistrato? Un impiegato pubblico pure lui...

C'è un bel film con Alberto Sordi protagonista che s'intitola Tutti dentro: Sordi interpreta il giudice Salvemini, un Pubblico Ministero integerrimo, giovane e rampante, che si occupa di una delicata e scabrossa faccenda di tangenti su forniture petrolifere all'Italia. Per levarselo dai piedi, chi manovra tutta la vicenda, avversario od avversari invisibili, decidono di creare una situazione in cui lo stesso PM diventa facilmente accusabile di accettare bustarelle. Il film, come tutti quelli che Sordi girò da regista, di forte critica sociale, ha un finale amaro, ma non tragico, forse perché la vita reale non sempre è tragica, ma spesso è amara.
Ecco tra i giudici di oggi, non mi pare ci sia nessun Salvemini. Forse tra i giudici in Parlamento si dovrebbe tener contro anche di questo quando si da spettacolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanta approssimazione. Anche un tantino qualunquista.

Silverlight

Claudio Lippi ha detto...

@Silverlight
Mica possiamo essere tutti dei dotti pensatori...

Sono approssimativo? Sono un qualunquista? Perché?
Perché a differenza di tutti non spreco il mio tempo ad odiare un cadavere freddo che ha fatto molti meno danni in vita degli altri?

Non giustifico Craxi, ma il sistema non lo ha fatto lui: lo ha cavalcato. C'hanno sguazzato anche tutti gli altri. Chi non attingeva dalle casse italiane, faceva il "virtuoso" pescando cifre da capogiro da quelle sovietiche...

Cos'è che brucia tanto di quest'uomo? S'è intascato quanto? 20 miliardi di lire? Embeh??? Circa 10 milioni di euro... Sarà quanto una barca da regata con lo skipper ed i pomelli d'oro, Ferrari ed appartamento nel centro storico di Roma esclusi...

No, Silver, sarò approsimativo, qualunquista, pure becero, ci mancherebbe: sono d'accordo con te. Ma la verità è che rompete le scatole con Craxi solo perché fa comodo avere un nome ed un cognome a cui additare tutte le colpe. Ma vedi quanto piaceva abolire la congrua e non avere più la Religione di Stato, la soppressione della Scala Mobile, l'abbassamento dell'inflazione, l'aumento dei salari, stare nel G7, condonare la casa, vedere i registratori di cassa nei negozi, non doversi sorbire solo quella palla culteraleggiante e bacchettona dell RAI, fare la voce grossa con gli Americani... Faceva bene Forattini a disegnarlo come un novello Duce: appena gli italiani gli hanno visto commettere un errore, l'hanno appeso per i piedi, ma finché c'era da sguazzà, a voja se tutti hanno inzuppato er biscotto!

La verità (qualunquista) è che gli italiani odiano Craxi, come hanno odiato Mussolini, come oggi odiano Berlusconi, solo perché provano invidia: piccoli e pecoroni odiano/amano i paraculi attendendo che mettano il piede in fallo.

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