Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...

martedì 13 ottobre 2009

Che ci andiamo a fare in pensione? Tanto vale lavorare a vita...

Ma che ce frega, ma che c'emporta
se l'oste ner vino c'ha messo l'acqua,
e noi je dimo, e noi je famo:
"c'hai messo l'acqua e nun te pagamo!" [...]
L'abbiamo scoperto! Draghi fa parte della Società dei magnaccioni!
Il simpatico ometto in fotografia ha giustamente detto che per risolvere il problema dei pensionati che stanno diventando troppi e che pretendono tutti di ricevere la pensione tutti i santi mesi, la soluzione è ridurli aumentando l'età pensionabile sensibilmente. L'ometto ha sentenziato:
[...] "Tale aumento potrà contribuire a elevare il tasso di attività e a sostenere la crescita potenziale dell'economia se accompagnato da azioni che consentano di rendere più flessibili orari e salari di lavoratori più anziani".
Se ci sono tanti ottuagenari in giro per l'italia tanto vale farli lavorare finché non schiattano e vedrete come si riducono le pensioni da pagare!

Facciamo alcune piccole considerazioni? Ma sì, dai: tanto per farsi due risate che tanto l'antifona, non siamo scemi, l'abbiamo capita tutti...

  1. Il pensionato non riceve soldi dallo Stato (anche se parlando con alcuni ragazzi neo-laureati mi sono sentito dire che la pensione è un 'regalo'...): sono una parte dei versamenti pensionistici che il lavoratore stesso ha messo in deposito presso l'ente previdenziale preposto nel corso della sua vita lavorativa. Morale: sono solo soldi suoi che lo Stato conserva e che è tenuto a restituire.
  2. Non tutto quello che il lavoratore versa all'INPS (e compagnia bella) gli verrà restituito sotto forma di pensione, ma solo una parte in base a delle tabelle precise: col resto l'ente ci paga le spese sostenute, il proprio personale, annessi e connessi e accantona una certa percentuale per le così dette "pensioni di solidarietà", cioè quelle pensioni rivolte a chi altrimenti non saprebbe come campare... a riceverle non sono in tanti e quei pochi hanno spantecato parecchio (se la pensione è stata assegnata con regolarità, rispettando leggi e regolamenti...).
  3. Consideriamo che Draghi abbia ragione (...mettete via le molotov che vi fate male!): il numero di pensionati si riduce perché crepano prima di arrivare alla pensione o comunque campano talmente poco che magari schiattano prima di ricevere il primo assegno (che comunque impiega mesi prima di arrivare e quindi c'è una certa 'franchigia' di tempo tra l'andare in pensione e l'andare al cimitero...). Fatto sta che giunti a questo punto, l'INPS diventa inutile: per risparmiare potremmo anche chiuderlo e convincere i lavoratori a non andare in pensione o a versare i soldi su fondi privati (tipo il Fondo Materasso o la Cassa Depositi Sotto-il-mattone oppure la Banca Cassetto dei calzini). Rimanendo in linea con il Draghi-pensiero: chiudere l'INPS significa risolvere il problema di deficit che l'ente ha...
  4. Infine una considerazione su Draghi: lo avete visto nella foto? Sorride. Quella è la faccia di uno che il problema della pensione non ce l'ha e sa che mai lo avrà. Mi viene in mente un antichissimo detto popolare che credo sia tratto da alcuni motti incisi sulle celle del Colosseo del IV secolo:
Si fa presto a fa li froci cor culo dell'artri...

1 commento:

Claudio Lippi ha detto...

Mi autocommento: in seguito alle su dette affermazioni di quel drago di Draghi, il Presidente del'INPS Giampaolo Sassi ha ribadito a "Focus Economia", trasmissione radiofonica di Radio 24, che la riforma pensionistica già varata prevede che dal 2015 comunque ci sarà un aumento dell'età pensionabile e verrà già introdotta una normativa che la farà innalzare in base alle statistiche ISTAT sulla lunghezza media della vita.
'Ndo stava er Presidente della Banca d'Italia?

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