Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...

venerdì 26 giugno 2009

Come ti tutelo i disabili cambiandogli nome...


Non so se ricordate un articolo di qualche settimana fa dove mi lamentavo di come i giornalisti italiani modificassero la lingua per una forma di "correttezza politica". Giusto pochi minuti fa in una chat di un forum che ho iniziato a frequentare un utente a postato una notizia tratta niente meno che dal Corriere della Sera on-line del 15 dicembre 2005.

In tutte le leggi italiane, i sordomuti sono diventati da allora "sordi preverbali"...

Resto basito: lo Stato avrà speso fortuna per cercare e correggere nei testi ufficiali tale definizione e poi per ristampare tali documenti perché fossero conformi alla nuova legge.

A commento della notizia, il suo promotore, il sottosegretario al welfare Grazia Sestini disse: «Si tratta infatti di una modifica attesa dalle associazioni delle persone affette da questa tipologia di disabilità e si tratta pertanto di un ulteriore passo avanti compiuto dal nostro Paese verso una sempre migliore tutela e verso la completa e sostanziale equiparazione di tutti i cittadini. La sostituzione del termine "sordomuto" con il termine "sordo preverbale" opera in tutte le disposizioni legislative vigenti».
Ebbene sì: si equiparano i disabili con gravi difficoltà uditive e con limitate o nulle capacità vocali ai comuni cittadini chiamandoli "sordi preverbali". Addirittura con questo provvedimento l'Italia li tutelerebbe meglio...

Sarò forse poco addentro a queste problematiche, sarò forse cinico ed insensibile, ma, accidenti, a me sembra proprio una fregnaccia!

Ora sfido una sola persona a dimostrarmi che un sordomuto viene tutelato maggiormente se viene definito sordo preverbale su una legge... ma andiamo... suvvia... è una presa per i fondelli per i disabili in questione, che non ottengono materialmente nulla da questa cretinata e per i contribuenti tutti (compresi i sordomuti stessi) che sono stati costretti ad accollarsi le spese derivanti da questa geniale idea.

Basta una ricerca su Google per scoprire che ad oggi:
  1. I problemi dei sordi a scuola restano ancora irrisolti
  2. Il linguaggio dei segni è ancora oggi la forma di comunicazione diretta principale
  3. La pensione per un sordomuto è di 255,13 euro
  4. Già nel 1942 erano definiti sordi prelinguali coloro che a causa della loro sordità non erano riusciti ad apprendere a parlare regolarmente
Ed immagino che i problemi a cui una persona affetta da queste disabilità saranno sicuramente molte in una nazione come la nostra dove si bada a cambiare un nome, anziché investire il denaro per trovare soluzioni concrete a problemi reali e concreti.

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