Ebbene sì! Sofro di Sindrome da Black & Dekar, come del resto un numero particolarmente alto di maschi italiani tra i 25 ed i 55 anni: non mi serve assolutamente alcun attrezzo elettrico, ma come vedo un trapano o una motosega esposta, resto calamitato davanti allo scaffale.
Non ci posso fare nulla. Per non parlare poi di tutti quegli attrezzi di cui, sicuramente, qualunque comune essere umano può tranquillamente fare a meno: la sega rotante per tagliare a misura le tavole di legno, il martello pneumatico, la motozappa, il tornio per il legno e quello da carrozziere, fino ad arrivare alla fiamma ossidrica o anche solo all'affettatrice da salumiere semiprofessionale.
Che invenzioni! Che mirabilia! Che roba inutile in una comune casa media nazionale!
In realtà, 'sta roba non viene venduta a noi profani, ma a chi la impiega proficuamente per dar da mangiare alla propria famiglia: magari investe qualche centinaio di euro e poi se lo ammortizza lavorandoci come uno schiavo sopra per dieci ore al giorno.
Posso immaginare che un muratore o un carpentiere o un pittore edile non trovi esattamente paradisiaco entrare in un brico center: francamente non trovo esaltante entrare in un negozio di informatica, perché ne esco o deluso o pensoso (lo compro? Non lo compro? Lo compro qui o lì?). Effetto analogo deve farlo il brico, per chi con quella roba ci lavora.
Ma per i comuni mortali, un brico center è il luogo dove il bambino che è in noi può uscire fuori camuffato da distinto signore che vuole rendersi utile in casa: tutta fuffa!!! Altro che aiutare madri, fidanzate e mogli a riparare impianti elettrici e controsoffittature: il bricolage è ne più e ne meno che una versione formato 1:1 del modellismo statico di quando eravamo ragazzini, un Meccano o un Lego formato gigante.
Invece del kit BBurago o del Focke Wulf della Italeri c'è la coimbentazione della cantina o il restauro della credenza della nonna: cambiano le dimensioni e le destinazioni d'uso, ma nelle nostre teste sappiamo che i principi base sono gli stessi!
Giusto questa Estate ho fatto due salti in quel di Civitavecchia al brico center alla ricerca delle mollette reggi-tovaglia per il tavolo del terrazzo: oggi i brico non sono solo delle ferramenta, ma ci si trova di tutto, dai casalinghi alla roba per gli animali, il giardinaggio, i patchwork e compagnia bella, maglia ed uncinetto compresi.
Ovviamente sono uscito di lì senza le mollette, ma con 25 euro di prodotti per l'auto.
Appena sono entrato ho avuto un attacco della suddetta Sindrome: una sega per le siepi.
Bellissima ed in offerta speciale a quasi 200 euro.
Ovviamente in casa non abbiamo siepi, ma era favolosa e la trovavamo stupenda in cinque: tutti maschi e tutti a guardarla come degli scemi, compreso un signore alla mia destra... proprio a lui, una signora che passava di lì, guardandolo lo apostrofa: "Antò... ne tenemo già due de quelle... vié via che ssemo qui pe i cuscini!"
"Antò" sospira e se ne va sconsolato insieme a lei...
Ecco questo è emblematico: mi sono chiesto se "Antò" aveva una siepe in casa, oppure se semplicemente quando vedeva una sega per siepi cacciava fuori i soldi dalla berta per farsi un regalino fuori stagione... E mi sono chiesto anche se la signora capiva che "Antò" s'era imbambolato come fanno le ragazze davanti ad un abitino in offerta: ne hanno interi armadi pieni, ma non resistono alla magliettina a 10 euro identica a tutte quelle che già possiedono.
Ai maschi frega meno di come si vestono e più di ferramenteria: non riempiono armadi, ma cassette degli attezzi. Ormai i cacciaviti li vendono direttamente in set e non singoli: ti serve un cacciavitino piccolo per una vitarella del cavolo a taglio? Compri il set da 25 cacciaviti della Beta a 30 euro e vedrai che nel mucchio c'è pure quello che ti serve a te!
Nel più completo rincoglionimento una volta ho comprato lo stesso cacciavite due volte convintissimo di averne presi due diversi: solo a casa mi sono accorto della cavolata.
La cosa più inquietante è l'effetto di onnipotenza che ci infonde il brico center: quando entriamo e vediamo tavole di legno, pedane di metallo, mattonelle, ci vengono in mente le idee più grandiose come rifare il pavimento del bagno, costruire l'armadio a muro, realizzare angoli a scomparsa e paratie dentro casa... tutta roba che la maggior parte di noi non saprebbe nemmeno progettare, figuriamoci realizzare davvero!
Generalmente in questi luoghi di perdizione, viene incontro al nostro uzzolo da architetti ed ingegneri edili, qualche fantomatico scaffale con gli immancabili manuali: libri ed opuscoli a vario prezzo che fanno passare la realizzazione di una parete divisoria in traforati semplice ed alla portata di tutti, come se fosse un'operazione identica all'aggiunta di una nuova torre al Castello del Cavaliere Nero della Lego...
A leggerli bene, però, capita abbastanza spesso consigli del tipo "nel dubbio, contattare un professionista" o "per ralizzare a norma la tale cosa, contattare un professionista in grado di rilasciare la certificazione" oppure "attenzione a fare questo se non volete causare danni strutturali alla vostra casa": è a questo punto che lasciate incompiuto l'impianto elettrico e la sala hobby, aspettando di avere qualche miliaio di euro da spendere per il fantomatico professionista, che dopo aver scoperto che avete provato a fare da soli, vi spennerà fino all'inverosimile, solo per punirvi della vostra presunzione!
C'è una cosa che è per certi versi agghiacciante: tempo fa passando davanti alla vetrina di un giocattolaio di Roma mi sono imbattutto in una serie di confezioni marchiate Black & Dekar. Sono riconoscibilissime, nere ed arancioni. Non capivo: che caspita ci fanno dei trapani in esposizione in un negozio per bambini? Semplice... erano trapani giocattolo!
Tutta il catalogo dell'azienda in formato giocattolo, decespugliatore, fresa e tornio compreso. Ovviamente non poteva mancare il tavolo da lavoro ed il carrello porta-attrezzi come quello di papà.
Capite? Come la Barbie è lo strumento indispensabile a preparare le ragazze a svaliggiare i negozi di pret-a-porter durante i saldi e le bancarelle dei mercatini esitivi, così la Black & Dekar si è ragionata di prepararsi fin dalla più giovane età i futuri acquirenti di seghe e taglia-siepi!
Non c'è speranza... siamo condannati, uomini e donne di questa Terra, a spendere una parte dei nostri guadagni in cose totalmente inutili, in doppioni di cose che già abbiamo, ma pur sempre ad appagare quell'uzzolo incontrollabile che generazioni di preti cattolici non hanno mai saputo sconfiggere: la voglia di shopping...
Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...
mercoledì 10 novembre 2010
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