Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...
lunedì 30 marzo 2009
GhostNet: dalla Cina con furore!
Alla faccia di Bruce Lee e James Bond! Ormai da anni le nuove tecnologie la fanno da padroni nel panorama internazionale, ed era ovvio che la versatilità di certi strumenti informatici trovassero spunto anche in settori dove il controllo, l'intercettazione ed il procacciamento d'informazioni la facevano da padroni.
La notizia è di oggi ed è stata pubblicata in Italia da WebNews, portale di notizie che si sta ritagliando sempre maggior spazio nel panorama nazionale e che ha avuto anche esclusive come la lettera dell'On. Carlucci in merito alla sua proposta di legge. WebNews, a firma di Giacomo Dotta, ci rende noto che il Wall Streat Journal ha pubblicato un articolo in cui si segnalava che tramite il trojan gh0st RAT "qualcuno" ha infettato e tenuto sotto controllo 1295 computer in 103 paesi del mondo, interessandosi principalmente a terminali di ambasciate e ministeri di nazioni pro-Tibet.
La minaccia informatica sembra evidentemente debbellata (almeno per il momento) e ovviamente il maggior imputato è il governo di Pechino.
Il governo americano si è affrettato a dichiarare che i loro computer non sono stati colpiti e quello cinese si è invece affrettato a smentire la loro responsabilità dell'accaduto tramine una dichiarazione ufficiale sul China Daily di Song Xiaojun, responsabile delle strategie militari che ha affermato "È semplicemente un altro problema politico che l'occidente sta cercando di esagerare. In seguito alla crescita cinese, qualcuno in occidente sta cercando ogni occasione per costruire un clima di terrore relativamente alle minacce della Cina".
L'importanza del caso è emblematica secondo me di un'altra questione: risponde alla domanda "a chi giovano i virus"? In fin dei conti un trojan è un software rivolto a compiti specifici sulle reti informatiche e gh0st RAT ha compiuto il suo dovere di carpire informazioni sensibili da computer di alto profilo facendogli prendere la via verso un destinatario/committente che si è giovano in qualche modo di esse.
Se a livello professionale il mito del sedicenne che gioca col computer e che per puro spirito goliardico infetta la rete era morto e sepolto con gli anni novanta, nell'immaginario collettivo questa figura che per alcuni aveva ormai raggiunto connotati quasi di eroismo anti-imperialista ed anti-globalista, era ancora viva.
Magari esistono ancora simili "paladini", ma ne dubito fortemente: ormai il virus è e rimane l'oggetto di lavoro del cracker, al soldo di qualcuno o di se stesso per guadagnare soldi. Diventa uno strumento militare, commerciale e criminale, oggetto d'interesse per procurarsi o informazioni (ricchezza moderna) o direttamente denaro: se si trova nel PC dell'ambasciatore è probabilmente spionaggio militare, se ne CED della grande impresa è pirateria industriale, se nel nostro PC di casa è un tentativo di furto e probabilmente c'è una ricca organizzazione criminale che lo sta perpetrando ai nostri danni.
Ormai le aziende di antivirus sono diventate un indotto di un settore commerciale più grosso ed articolato, i cui prodotti ci salvano quanto basta per non farci piangere troppo spesso ed ogni tanto fanno anche cilecca.
E' morta un'era? No, con oggi ci si è accorti solo di dove avevano messo la lapide. Amen.
Etichette:
cina,
ghost rat,
ghostnet,
Song Xiaojun,
tibet,
trojan,
virus,
Wall Streat Journal
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
ogni paese mi pare tenta di portare acqua al proprio mulino...come dire" invece di guerdare la pagliuzza nell'occhio del vicino, cerca di toglierti la trave dal tuo occhio"; e in Italia di travi da toglire ne abbiamo tutti e tante.
Di certo e ben strana la premessa americana di dire che da loro nulla è successo...
Vabbé voler dimostrare ad ogni costo che loro sono i numeri 1 e stanno sempre in una botte di ferro, ma mi sembra un po' esagerato e sa quasi di scusa. E come dicevano il latini: "scusatio non petita, accusatio manifesta".
In quanto all'Italia, sfido io i cinesi a trovare qualcosa dentro i PC delle nostre ambasciate! Se poco poco li tengono come la maggior parte degli enti mantiene gli archivi cartacei, è praticamente impossibile trovarci dentro un fico secco di niente!
Avete presenti i sottoscala/archivi di certi nostri uffici pubblici?
Posta un commento