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sabato 31 gennaio 2009

Traffico di organi, il progresso avanza a gran passi: i socialmente comodi e i socialmente scomodi

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni a Roma durante l’Assemblea UNICEF riferisce che nel nostro paese ci sono "evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati sul territorio". Ma L'AIDO, l'Associazione Italiana per la Donazione di Organi, si dissocia: "Nessuna evidenza e nessuna denuncia. Solo false notizie".

Ora, io non so aggiunger niente di più alla diatriba, ma le mie rotelle, benché possano esser provate dalla età (neanche poi tanto decrepita), mi dicono che un Ministro dovrebbe, prima di parlare, esser stato forse informato dai Servizi, di certo dalle polizie, e che non parli per sentito dire dal barbiere, come l’AIDO dà mostra di supporre.

Il Ministro sostiene che le "evidenze" di questo traffico derivano dall'analisi incrociata dei dati sui ragazzi extracomunitari scomparsi dopo esser arrivati a Lampedusa e le segnalazioni relative al traffico d'organi inviate dai paesi d'origine alla Polizia Italiana tramite Interpol. Nel 2008, ha fatto sapere il titolare del Viminale, "su 1.320 minori approdati a Lampedusa - ovviamente portati da qualcuno - circa 400 sono spariti e di loro non abbiamo più notizie".

Il Ministro poi prosegue, tra l’altro, accennando a strumenti per contrastare il fenomeno, intenzione che appare meritevole e necessaria, ma così non la vede l’AIDO che non sembra affatto allarmata della sparizione dei minori extracomunitari.

Ora, non so niente di questa Associazione, immagino, leggendo il suo comunicato che, giustamente abbia voluto dare conto del proprio lavoro e si sia allarmata nel timore che la già tanto precaria situazione della donazione spontanea degli organi, peggiori. Pure non mi sembra che le parole del Ministro la tirino neanche lontanamente in causa: mi sembra che altro sia in questione; mi sembra che accenni a segnalazioni dell’Interpol e non di Paperino; mi sembra che snoccioli dati inequivocabili di minori che spariscono nel nulla, e 400 scomparsi in un anno, dovrebbero dare da pensare.
Invece in questo strano Paese, in genere coloro che sono per l’accoglienza degli immigrati a go-go, sembrano, nei fatti, tanto felici di non ostacolare i commercianti di carne umana, e poi si disinteressano tutto sommato della fine che fa quella carne: sulle strade, sotto i ponti, a smerciare coca, a delinquere, o a pezzi o interi purché entrino. Arrivano a quel punto le “organizzazioni umanitarie” di ogni segno ed appartenenza che possono esplicare il loro lavoro attingendo ai fondi ad hoc preposti, com’è naturale che sia. Mi piacerebbe una analisi con cifre certe sulla gioiosa macchina del soccorso che indubbiamente con slancio si occupa di color che sono dichiarati, un giorno si e l’altro pure “socialmente comodi”, gli immigrati bisognosi di soccorso, prima che di lavoro, quelli che nulla possono apportare se non costituire una massa che si piega a lavorare per nulla o quasi e immagino che in questo sia la loro sostanziale “comodità sociale”.

Comunque sta di fatto che gl’immigrati entrano “alla grande” nel nostro Paese con gioia e profitto per la criminalità, solo che, secondo l'ex presidente della Commissione bicamerale Infanzia, Maria Burani Procaccini, "sono almeno 60 mila i bambini vittime di traffico d'organi nel mondo, che provengono per lo più dal Brasile, dallo Sri Lanka, dal Congo e dalla Thailandia. C'è un giro d'affari - ha aggiunto l'esponente del PDL - di un miliardo e duecento milioni di euro dietro questo scandalo che giustifica ancora di più gli interventi di tracciabilità dei bambini voluti dal governo".
Non mi sembra che la criminalità organizzata, la malavita che si sta arricchendo abbondantemente in questi anni, mentre nel Bel Paese si raschia il fondo del barile dai redditi dei poveracci, permettendo aumenti di tariffe e ruberie indiscriminate nei confronti dei cittadini comuni, sia tale da sputare su un giro di 1 miliardo e 200 milioni di euro, come sembra ritenere l’AIDO.

Ma restiamo sereni perché l’Associazione in questione ci spiega: "Centinaia di migliaia di bambini in tutto il mondo spariscono o vengono sottratti alle loro famiglie o semplicemente 'comprati' per essere poi venduti in adozione, sfruttati sul lavoro o sessualmente o semplicemente vengono eliminati nelle vie del Brasile o della Colombia perché rappresentano un potenziale pericolo sociale". "Comunque - conclude il presidente dell'AIDO - in nessun posto al mondo è stato possibile dimostrare nemmeno un solo caso esemplificativo del problema che stiamo trattando".
Capito? È vero: i bambini spariscono, non si può negare, ma vengono solo “eliminati” nelle vie del Brasile e della Colombia, e solo perché sono potenzialmente un “pericolo sociale”. Mentre, ci spiega l’AIDO, altri più fortunati, evidentemente, vengono venduti, sfruttati sessualmente e sul lavoro. E noi siamo gioiosi, perché ognuno può capire che mai simili “benefattori” toglierebbero ai bimbi degli organi. Certo i bambini si eliminano in quanto scomodi e il Brasile di Lula che vuole dare lezione di “progresso” a noi sulla questione di Battisti, di certo li elimina per una valido motivo, solo in quanto socialmente scomodi, e noi ora siamo rassicurati e dormiremo con una immaginetta dell’AIDO sul comodino.

E visto che è normale che chi è “socialmente scomodo” venga eliminato, a quanto pare, un pensiero birichino aleggia nella mia mente: perché se è tanto naturale eliminare chi è “socialmente scomodo” ci si dovrebbe astenere dal prelevare quegli organi “utili” a chi è “socialmente comodo”?

Aspetto una risposta logica e davvero documentata.

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