In questi giorni una mia amica ha trovato davanti a casa propria un cane che probabilmente, visto che è bello sano e ben pasciuto, abituato al contatto umano, nutrito e soprattutto dotato di collare antipulci, è probabilmente scappato ai suoi padroni, piuttosto che essere stato abbandonato.
Fin qui nulla di tanto strano: non potendosi occupare di lui, sebbene gli dia da mangiare fuori del cancello della propria casetta di campagna, ha pensato bene di provare a ritrovare il padrone dell'animale.
Va da se che il cane non ha medaglietta e non ha tatuaggio e quindi non è mai stato denunciato: problema non indifferente che, per poter risparmiare pochi spicci rende impossibile vedersi restituire l'animale una volta che esso si perda.
Il cane, un meticcio di taglia media con un muso che fa pensare ad un Labrador, è fortemente territoriale e non perde tempo sia a cacciare gli altri randagi del comprensorio, aggredendoli, sia a tentare di prendere possesso in pianta stabile del giardino della mia amica. Lei possiede già una cagnetta Yorkshire ed il nuovo arrivato ha colto subito l'occasione d'aggredire anche la povera malcapitata che così ora si ritrova limitata nelle sue passeggiatine insieme alla sua padrona, avendo il bulletto a quattro zampe davanti la porta di casa.
Il quadretto è bello completo: la mia amica, un cane invadente e mordace, una cagnetta piccola ed indifesa. Soluzione? Chiamare la guardia cinofila.
Nella mia città, Santa Marinella (RM) c'è una guardia cinofila (di numero: cioè un unico individuo che svolge tale incarico). Per contattarla l'unico sistema è chiamare i vigili urbani i quali avviseranno la guardia della presenza di un randagio molesto ed essa verrà a prenderlo per ricoverarlo nel canile municipale, dove il regolamento interno, approvato anni fa, ne vieta la soppressione e dove chiunque potrà andare a trovare un cane da adottare. Ecco la soluzione, ottimale, umanitaria, rapida ed indolore.
Ed in realtà i dolori iniziano: alla prima telefonata si viene tranquillizzati che la procedura si avvierà immediatamente e siccome la guardia lavora solo la mattina, di pazzientare fino al giorno successivo: poco male, si può fare.
L'indomani niente avviene e non si viene ricontattati: si richiamano i vigili che dicono che la guardia è un volontario e che quindi bisogna pazientare qualche giorno. Già non ci siamo più, perché non si può far uscire la cagnetta perché verrebbe aggredita: serve dover andare direttamente dai vigili urbani e parlare con loro.
Alla prima visita dei vigili viene spiegato alla mia amica che l'addetto è presente solo nel pomeriggio e non la mattina, mentre la guardia di regola (che però non viene rispettata) è presente la mattina e non il pomeriggio. Al pomeriggio l'addetto non c'è e bisogna tornare il giorno dopo: "ma guardi che è difficile..."
Il giorno dopo la guardia la mattina non c'è ("è un volontario. Non c'è sempre". La verità è che non c'è mai...). Nel pomeriggio l'addetto (un vigile urbano) dice con aria scocciata che il canile è pieno, che la guardia non c'è mai perché ha gli affari propri e fa la guardia per volontariato e non si può pretendere che sia davvero presente al mattino in sede, che l'unica soluzione è chiamare un veterinario della ASL, perché l'altro canile più vicino è quello di Bracciano (RM) – a circa un 40 Km dalla casa della mia amica –, ma che difficilmente si muoverà qualcuno da lì. Si può avviare una procedura burocratica interna al comune con una denuncia presso i vigili urbani che provvederanno nei prossimi mesi di trovare una soluzione... In somma: "s'arrangi, signora mia".
Ma i veterinari della ASL a che servono? Gli danno un Rohypnol? No, lo sopprimerebbero senza troppi problemi davanti agli occhi della mia amica: cioè proprio quello che lei sta cercando di evitare.
Possibile che a Civitavecchia (RM) a 15 Km da dove viviamo non sia presente un canile? Secondo i vigili della mia città, assolutamente no. Secondo il canile di Civitavecchia loro invece esistono...
Ecco questa vicenda mostra il perfetto funzionamento dell'Italia della provincia (in questo caso quella di Roma): l'unica soluzione possibile è inutile praticarla perché chi la dovrebbe mettere in opera è del tutto incapace di farlo.
La guardia cinofila in realà non c'è; i vigili urbani non sono in grado di dare informazioni sulle strutture del loro stesso territorio, nei campi che sono inerenti ai loro stessi uffici; la burocrazia comunale (Santa Marinella è un "paesone" da 15.000 abitanti: pensate se fosse stata più grande...) è incapace di risolvere il problema prima di qualche mese; l'unica soluzione è ammazzare il cane!!!
Ai posteri l'ardua sentenza.
Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...
giovedì 15 gennaio 2009
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1 commento:
Ma che meraviglia di servizi per i cittadini, abbiamo in Italia!
Allucinante e ora che succederà a quel povero cane abbandonato, seppur aggressivo?
Tienici informati, se vuoi.
Ciao, vado a mettermi tra i tuoi lettori, grazie per averlo fatto anche tu :)
E a presto!
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