Me pizzica, me mozzica, me devo da sfogà...

sabato 18 dicembre 2010

Dove andremo a finire? Il modo di ragionare degli italiani è diventato quello delle mafie dei colletti bianchi: qual'è la soluzione?

Domenica scorsa parlavo con un amico della situazione attuale dei lavoratori dipendenti: entrambi non lo siamo più, essendoci messi in proprio, ma lo siamo stati ed a differenza di tanti altri (pure troppi) ci siamo fatti imprenditori per scelta e non perché un qualche datore di lavoro ce l'abbia chiesto. Dalla chiacchierata sono ovviamente venute fuori le solite considerazioni: sono sottopagati, costa un'enormità assumerli, gli vengono fatte proposte assurde.

Badate: se potessi assumere lo farei, e subito, perché mi gioverebbe parecchio avere una persona che mi aiuti nel lavoro, ma avere la partita IVA non significa poter spendere 2.200 euro al mese per un dipendente (perché è questo il costo di un dipendente di medio livello)... come dite? "Da quando in qua un dipendente medio viene pagato 2.200 euro al mese?"
Non viene "pagato", ma "costa" 2.200 euro al mese: poi a lui in tasca se ce ne entrano 900 o 1000 è grasso che cola.
Il mio ultimo CUD diceva esattamente questo: per ogni 875 euro scarsi che mi venivano riconosciute il mio datore di lavoro spendeva tra i 1.850 ed i 2.200 euro (in base al periodo). Nella somma erano incluse, è vero, anche le mie tasse e la mia pensione con tanto di TFR, ma in realtà una certa parte finiva in tasse che il datore di lavoro pagava alla Regione, alla Provincia ed al Comune, perché mi aveva assunto.

Disoccupazione - da altroquotidiano.it

Questa consapevolezza mi lasciò un po' stupito: ero un lusso? Cioè lo Stato riteneva che il mio datore di lavoro si era preso una sorta di sfizio a darmi da lavorare? Lo Stato non si sarebbe dovuto rallegrare che in fin dei conti, grazie a quell'assunzione ero un disoccupato in meno?

Qualche tempo fa guardavo una puntata di Report, programma che adoro e che seguo fin dalla prima puntata con una certa assiduità: si parlava della Gerit e dell'Agenzia delle Entrate. Vi potete immaginare che appena la troupe televisiva si è avvicinata agli sportelli dei pagamenti ti ha beccato subito il tipico caso di cartella di pagamento mai notificata... ovviamente ai danni di un'impresa che si è vista bloccare l'auto aziendale, ma lo ha saputo solo due anni dal blocco (col culo che non hanno avuto incidenti in quei due anni...). La signora allo sportello, rassegnata, vuole pagare, ma prima fa una domanda più che legittima: visto che non ha mai ricevuto la cartella, ne nessuna segnalazione sulla faccenda, chiede di vedere la copia delle lettere che le sarebbero state spedite. E qui la signora fa una cosa che manda nel pallone qualsiasi sportellista: chiede informazioni in merito ad un caso circostanziato e non informazioni generiche da opuscolo, ergo si richiede una ricerca e si da il caso che, a norma di legge, se l'ufficio non riesce a dimostrare che le notifiche siano state spedite, la signora ci mette un attimo a montare un bel casino.
La giornalista ci prova anche lei e partendo dall'assunto che se non paghi, evadi, finisce davanti al dirigente e gli dice "fatemi vedere la notifica, che fate subito bella figura".
La notifica si trova, ma non è intestata all'azienda della signora, ma ad una con un nome simile, quindi la GERIT ed il dirigente che, pieno di spocchia, aveva assicurato che tutto era in regola fanno una figura barbina.
Risultato? Paghi se ti segnalano che devi pagare, se controllano che lo hai fatto veramente e se ti inviano correttamente i reclami, come in tutti paesi tecnologicamente avanzati di questo pianeta, con enti dotati di un CED.

Nel reportage si faceva anche la considerazione che 121 miliardi di euro vengono pagati annualmente da tutti i dipendenti, pubblici e privati, e solo 17 miliardi dalle aziende.

Ritardare i pagamenti
Ora però sorge spontanea una domanda: se per puro caso mi dimentico di fare un F24 o lo faccio con un mese di ritardo, mi becco uno di quei "multoni" da spavento grosso quanto una casa. Eppure l'AdE permette ad alcune aziende, grandi aziende, di versare tasse e contributi con anni ed anni di ritardo senza però infliggergli nemmeno un piccolo aumento.
Tempo fa, notizia poi fatta sparire, saltò fuori che la Roma, squadra di calcio quotata in borsa doveva 400 milioni di euro in tasse al fisco, ma che l'Agenzia gli aveva concesso una dilazione di 7 anni, poi ritirata ai primi momenti di difficoltà finanziaria della società...
A Report si parlava di una grande azienda edile che aveva ottenuto lo stesso vantaggioso trattamento per oltre 2 miliardi di euro (avete letto bene).
Pur ammettendo l'evasione del 90% delle piccole e medie imprese e dei titolari di partita IVA, all'appello mancano 200 miliardi di euro: di questi, l'ISTAT ne imputa 80 proprio alle PMI ed ai liberi professionisti... e gli altri 120? 'Ndo stanno?
Nessuno lo sa, o nessuno lo dice, per vergogna di dover ammettere che presentarsi con due volanti della Finanza davanti al bar sotto casa vostra è più fico che doversi presentare alla sede della grande impresa e domandare dei bonifici all'estero. Viene anche fatto, ma con moderazione e tenendo un basso profilo. E così tutti gli anni facciamo festa quando si e no un quarto del dovuto viene recuperato ed il resto rimane oscuro e misterioso chissà dove ed in mano a chi.
In compenso c'è sempre il discorso condominiale: spalmare su chi paga le quote non versate e poi magari chiudere un'occhio o due sui più elementari principi giuridici di un paese civile, come l'onere della prova all'accusa o la presunzione di innocenza fino a prova contraria. E' molto più facile invertire le cose per impedire all'accusato di difendersi da un'accusa e costringerlo a pagare anche quando non si è fatto nulla per scorprire se è colpevole.
Ma sulle presunzioni l'Italia ha fondato il suo ingresso nell'Euro e tanti oggi se lo scordano.

Reddito presuntivo
Se hai una partita IVA incassi 7.000 euro lordi di attivo.
Come si fa a dirlo? Che ve frega a voi? E' così e basta!
Questo dotto principio ha permesso all'Italia di entrare nell'Euro insieme ad altre menate simili: oggi non è proprio così, ma se all'Agenzia delle Entrate si svegliano al mattino e decidono che sei un evasore fiscale, l'onere di dimostrare il contrario sta a te.
Ti sguinzagliano la GERIT che ti fa una cartella con dei tassi d'interesse identici a quelli di uno strozzino: se devi pagare 500 ti chiedono 1.500. Premettiamo subito che i 1.000 in più non sono solo interessi, c'è dentro altra roba, ma il succo non cambia: se vai da un cravattaro forse ottieni un trattamento migliore.
Altro principio fondamentale dell'esazione pubblica: il burocrate non sbaglia mai. Magari ti sta chiedendo di pagare una multa vecchia di un anno ad un autoveicolo da te venduto 10 anni fa, ma non fa niente... intanto paga, poi farai ricorso. Peccato che se paghi, quando vai dal Giudice, ti senti dire che per legge, pagando hai ammesso di avere la colpa e quindi ti respinge il ricorso. Se sei fortunato e ti viene riconosciuto che non dovevi pagare, i soldi non li rivedrai mai indietro: al massimo di verranno considerati come credito d'imposta.

Al paese mio t'hanno truffato, ma pare che dello Stato non si possa dire ne che ti truffi, ne che ti derubi, ne che sia mafioso o sia uno strozzino. Il comportamento è perfettamente identico, ma non lo si può dire ed io, ligio alle leggi, non lo dico, ma siccome non è illegale farlo, lo penso (ed ora mettetemi il sale sulla coda!).

Mafia
Nel mio ultimo post ho scritto che da una recente indagine risulta che oltre il 60% dell'evasione la fanno industriali e società bancarie ed assicurative.
C'è poco da scherzare su quest'analisi: guardando un bellissimo documentario sulla Banda della Magliana di History Channel emerge un termine che col tempo ci si era scordati, cioè "Mafia dei colletti bianchi".
Il punto focale è che "mafia" non è solo un'organizzazione: anzi a voler essere sinceri, il termine in Sicilia, come in Campania "camorra", indica non tanto una struttura organizzata, quanto un comportamento.
Ci indignamo perché all'Estero ci identificano con la Mafia (organizzazione), ma dovremmo avere il coraggio di ammettere che possiamo essere identificati con la mafia (comportamento).

Quando gli universitari si trovano davanti al figlio o al nipote del professore che fa il ricercatore, quando in azienda vediamo che l'amico del figlio del direttore ottiene la promozione, quando il Sindacato ci chiede di fare lo sciopero per 2 euro all'anno in più in busta paga e poi vediamo il sindacalista girare con un'auto da 40.000 euro, quando le forze dell'ordine si accaniscono sul negoziante e tralasciano la banca affianco, quando l'infermiera ci tratta male solo perché abbiamo chiesto se può darci un antidolorifico, quando l'impiegata dell'INPS ci tratta da cretini solo perché gli abbiamo chiesto perché non arrivano i bollettini di pagamento sebbene dovrebbero spedirceli loro... ecco, lì abbiamo un comportamento mafioso, anche se ad averlo non è Totò Riina o Balduccio Di Maggio, anche se non c'è l'occhio gelido di Crispino o il faccione Der Negro o il bel viso di Renatino. No. C'è la faccia del direttore d'agenzia. Ed è peggio, perché uno sgarro a Renatino De Pedis ti faceva uccidere; uno sgarro al direttore della Banca rovina te e la tua famiglia ab eternum lasciandoti in vita ad agonizzare.
I delinquenti in mimetica sono peggiori di quelli a viso scoperto.

E così mentre ci si sente chiamare ancora "bamboccioni", domandandoci come cavolo si pretende di campare con 1000/1500 euro al mese se non permettono di pagare neanche un affitto ed a malapena ti concedono di avere un'automobile, se i mutui sono ormai tutti trentennali e bisogna sposarsi per poterli pagare ed avere due stipendi per poi campare in un tugurio osceno di 50 metri quadrati pagato quasi 200.000 euro e praticamente indecente anche per starci da soli e scomodo per viverci in due, se avere un figlio significa dover necessariamente chiedere aiuto ai famigliari, se chiedere aiuto ai famigliari, vivendo tutti nello stesso immobile, comporta un aumento dell'ISEE che significa che se vuoi iscrivere tuo figlio all'università devi considerare anche il reddito del nonno e dello zio... ecco se tutto questo è l'Italia dove volete che andremo a finire?

Finiremo sicuramente come la Grecia o, peggio, come l'Argentina di dieci anni fa. Costituiremo micro-mafie famigliari che si forniranno mutuo soccorso per poter sopravvivere in una nazione che spende male i suoi soldi per far campare uno sparuto gruppo di industriali, bancari e baroni come dei re e tutti gli altri come degli schiavi.

Oppure potremmo fare come Mark Renton... sì perché lui ha ragione: vogliamo avere una vita tranquilla, senza pensieri, con poche cose belle e certe, godercela questa la vita, e quindi potremmo prenderci i soldi di tutti gli altri ed andare dritti per la nostra strada, dando di spalle a quest'Italia e costruendoci un bel futuro tranquillo ed ordinario, magari un po' borghese, ma sicuramente con qualche certezza in più rispetto a questa oscura precarietà, altrove, all'Estero in quei paesi normali che ormai, paragonati al nostro, siamo costretti a considerare dei paradisi fiscali, come Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Canada, Australia e Stati Uniti d'America.

1 commento:

Marista ha detto...

Ottime considerazioni, mi piacerebbe aver scritto io questo post!

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